"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

mercoledì 17 ottobre 2012

Ogni volta è sempre la stessa storia..


Come già sapete, nelle nostre periferie già da qualche mese, hanno avviato la lavorazione per la rinascita di quello che dovrebbe essere un corso di acque piovane.  Con i suoi pregi e difetti già elencati nei precedenti articoli, il canale ha iniziato a prendere forma e “responsabilità”  in quanto come sempre svolge il suo compito di trasportare le acque piovane… peccato però che qualcuno ha pensato che questo rivo sia nato e destinato solo e sempre allo sversamento di acque piovane con l’aggiunta di qualche acido determinato dalle fasi fermentative dell’insilato. Quest’ultimo è il prodotto di una tecnica di conservazione del foraggio che si realizza per acidificazione della massa vegetale a opera di microrganismi anaerobi, che hanno lo scopo d'impedire a microrganismi alteranti e potenzialmente tossici di riprodursi all'interno della massa vegetale provocandone il consumo e lo sviluppo di sostanze insalubri. Consiste nello stoccaggio della massa vegetale in particolari contenitori chiusi o anche, più semplici e diffusi, in silos all'aperto a forma di bunker, costituiti da piattaforme di calcestruzzo munite di muri di contenimento, ove il foraggio sminuzzato viene compattato ed infine sigillato da un telone di materiale plastico isolante dall'aria: la tecnica consente di ottenere un alimento facile da introdurre nelle razioni alimentari per l'allevamento perché appetibile e chimicamente stabile durante l'anno, sostituendo in tutto il foraggio verde e quello essiccato, anche se tuttavia nell'alimentazione bovina quest'ultimo viene in parte mantenuto per ragioni fisiologiche. I silos isolando la massa dall'ambiente esterno, impediscono l'apporto di ossigeno; quello presente naturalmente all'interno della massa viene consumato nel primissimo periodo della maturazione dell'insilato da parte dei batteri aerobi presenti e dalle piante stesse. 
E’ importante sapere che, sì viene prodotto da un cereale del tutto naturale, ma il problema è che l’alterazione di questo insilato può essere estremamente dannosa perché porta alla formazione di sostanze tossiche (alcool etilico, tossine, amine biogene) o alla produzione di sapori/odori sgradevoli che ne compromettono l’appetibilità. Oltre al fatto che la presenza di muffe può, in molti casi, produrre altre sostanze tossiche (micotossine) o antibiotiche, con un impatto molto negativo sia a livello sanitario sia produttivo. Ebbene questo è ciò che accade in determinati periodi nelle zone periferiche di Pietramelara. Io mi chiedo, come mai, nonostante i numerosi richiami persiste questo fenomeno?
Più volte il problema è stato fatto presente alle autorità… e non solo. E come sempre con esiti negativi. Ma soprattutto ciò che reca danno a noi tutti e al nostro ambiente, è che questi rifiuti considerati speciali, vengono sversati e considerati tranquillamente acqua all’interno dei nostri rivoli. Ma fregandosene tutti della tossicità di queste sostanze che possono penetrare nel terreno e arrivare ai nostri pozzi… e non solo. (Sono, rifiuti speciali i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione,  i rifiuti da lavorazioni industriali e artigianali, i rifiuti da attività commerciali e di servizio, i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque ed, infine, i rifiuti derivanti da attività sanitarie. (art. 184, comma 3, D.lgs. 152/06 e s.m.i.)
Purtroppo devo comunicare che spesso queste cose stancano i cittadini di queste zone, soprattutto quando a fare da padrone è il menefreghismo da parte di chi dovrebbe fare il proprio ruolo, quindi mi sono preoccupata di raccogliere dell’ ”acqua” per farla analizzare. Una volta ottenuti i risultati, si provvederà per la giusta via da proseguire.  

3 commenti:

  1. Sinceramente .... cosa c'è scritto? Che volete dire?

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  2. denunciate se sapete tutte queste cose

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  3. ma avete letto bene l'articolo?

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